Che cos’è il mining di Ethereum?

Come accennato in un precedente articolo, si può immaginare Ethereum come un grande sistema di contabilità globale che registra le transazioni (o “movimento di denaro”) tra le persone. Ogni volta che sulla rete Ethereum si elaborano delle transazioni (il che significa che degli Ether vengono trasferiti da una persona all’altra) qualcuno deve assicurarsi che tutte le transazioni siano registrate correttamente e che tutti i registri siano sincronizzati a livello mondiale.
Nel caso di Ethereum, tale processo non è opera di persone o società, ma di migliaia di computer sparsi in tutto il mondo, i quali sono tutti collegati a Internet. Si tratta di computer noti come “minatori”, ma in realtà dovrebbero semplicemente essere chiamati “computer che elaborano le transazioni”. Per eseguire tale processo di elaborazione in modo davvero sicuro, questi computer eseguono calcoli molto complicati che richiedono molta potenza di calcolo e, di conseguenza, necessitano di molta energia oltre che di costose attrezzature speciali per il processo di elaborazione. Il proprietario dei computer deve sostenere i costi relativi a tutte queste apparecchiature e all’elettricità, pertanto necessita di un compenso per tutti i soldi e la fatica investiti per far funzionare questa rete. Essi guadagnano tale compenso in Ethereum appena coniati, quindi, sintetizzando: ogni nuovo Ethereum creato funge da meccanismo di ricompensa e incentivazione per chi contribuisce con il proprio computer al sistema, così da favorire l’elaborazione delle transazioni.
Un altro modo di vedere la questione è quello di considerare cosa accadrebbe se una grande banca creasse il più grande sistema globale di elaborazione delle transazioni: spenderebbero qualche miliardo di dollari e poi addebiterebbero a tutti delle commissioni sulle transazioni per ammortizzare la spesa. Mediante il mining di Ethereum il costo di questo sistema globale è stato distribuito su migliaia di computer che ammortizzano le spese grazie ai nuovi Ethereum appena coniati. In breve, si tratta di una democratizzazione dell’infrastruttura finanziaria.